Squadra e singoli in crescita, ma quanti rimpianti per la Juve contro il Lille

La Juve di Motta piace, gioca bene, comanda il gioco, ma alla fine torna dalla Francia con un solo punto. E una valigia di rimpianti. In casa del Lille si poteva e forse si doveva vincere. Con una maggiore determinazione e un pizzico di fortuna in più che non guasta mai. Il dominio sul fronte del gioco è certificato dal 66% di possesso palla, dal quale sono scaturiti 11 tiri, di cui però solo 3 nella porta transalpina. Aggiustare la mira è l'imperativo e in Champions League rischi di pagare certi errori. Serve maggiore cinismo. Ci si aspettava il colpo decisivo con i cambi, invece i subentrati hanno tolto qualcosa alla squadra. In particolare sotto il profilo della spinta offensiva.

Puntuale si ripropone il problema della mancanza di un vice di Vlahovic. A proposito, perché sostituirlo? Ecco, Thiago proprio nella lettura delle gare deve fare il salto di qualità. Nessuna accusa, per carità, ma solo una riflessione. La strada imboccata dalla nuova Juve pare quella giusta, manca quel pizzico di esperienza in più da parte di una truppa comunque giovane. Qualche annotazione sui singoli. In particolare due nuovi. Il primo è Koopmeiners, forse ancora è al 60% della forma e comunque condizionato dalla protezione con cui scende in campo, ma si dimostra ancora una volta parte importante dell'ingranaggio mottiano. Due gol giustamente annullati. Interessante quando nella ripresa diventa una sostanziale seconda punta. Ma l'olandese lo vedi ovunque, intelligente nei movimenti. Un elemento in grande forma è sicuramente Thuram. Infaticabile, protegge la difesa e si inserisce, mettendo difficoltà gli avversari. Aston Villa, Manchester City, Club Brugge e Benfica i prossimi avversari della Juve in Champions. I playoff sono alla portata, il passaggio diretto agli ottavi avrebbe il sapore dell'impresa. Ora testa a sabato per il Derby contro il Torino.