Juventus di nome e di fatto grazie ai ragazzi della Next Gen
La Juventus di Thago Motta è una squadra molto giovane, elemento in linea con la scelta ben precisa della società. L'obiettivo è chiaro: abbassando l'età media si ragiona per il presente, ma anche in proiezione futura. Allo stesso tempo viene diminuito in modo evidente il tetto ingaggi, una delle mission di Giuntoli. La Next Gen rappresenta l'elemento fondamentale di questa politica. Nelle prime tre giornate di questo campionato l'età media dei bianconeri è stata bassissima. In questa prima parte di stagione, solo il Parma dell'ex Pecchia ha schierato una formazione più “verde” della Juve. L'età media degli emiliani è stata di 23 anni e 219 giorni, quella dei bianconeri 24 e 63 giorni: con i subentranti la differenza si riduce (24/24 vs 24/124/). La squadra più vecchia della Serie invece è l'Inter, con una media di 30 anni e 178 giorni.
Rispetto all'età di tutte le rose, la Juve è nona, con una media comunque bassa, 25 anni e 168 giorni. Il montenegrino Adzic che Motta ha voluto in prima squadra, classe 2006, è il più giovane. Ai fini di mandare in campo lpundici titolare, l'allenatore italo-brasiliano ha detto che non guarda la carta d'identità. In sintesi, gioca chi in settimana si allena meglio. Fermo restando i talenti che sforna, la Next Gen si sta rivelando anche una fonte importante sotto il profilo del bilancio. Solo nell'ultima sessione di mercato sono stati ceduti Soulé, Huijsen, Barrenechea e Iling Junior, con incasso tra i 75 e gli 80 milioni. Finora sono 36 i ragazzi provenienti dalla ex Under 23 che hanno esordito con i grandi. Allegri ne ha lanciati 19, Pirlo 7, Sarri 6, Motta è già a quota quattro in tre sole gare.
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