Juve-Motta: vincere per spiccare il volo, anche senza ossessione

Le parole di Motta sulla non ossessione per la vittoria inevitabilmente stanno suscitando reazioni tra i tifosi della Juve, per la maggior dei quali vige la vecchia legge bonipertiana. Contraria a questo pensiero. Ad onor del vero, ogni frase va contestualizzata, come il moemnto storico di una società. Magari si sta esagerando. Una cosa però è certa: vincere aiuta a vincere (lo diceva Conte) e in questo caso sarebbe la benzina migliore per far decollare il nuovo progetto. Sulla cui bontà non ha dubbi Giuntoli. Per la prima volta da quando allena i bianconeri, Thiago si trova nella possibilità di alzare un trofeo. E' necessario battere il Milan questa sera, per poi giocarsi la Supercoppa italiana lunedì sera contro l'Inter. 

La Juve ha bisogno, se non l'obbligo, di mandare messaggi importanti di crescita, rispetto ad un campionato oggettivamente deludente. Proprio un trionfo in quel di Riyad, sarebbe un viatico importante per tutto il resto della stagione. Partecipare alla prossima Champions è fondamentale per questioni economiche, le stesse per cui bisogna ottenere il pass per gli ottavi dell'attuale Coppa dalle grandi orecchie. Serve un'inversione di tendenza sotto diversi aspetti. Per esempio, maggiore certezza nelle formazioni, soprattutto ora che Motta ha più giocatori disponibili. Ogni grande squadra ha una sua spina dorsale, uno zoccolo duro. L'aspetto mentale poi è un fattore decisivo. E' arrivato il momento di chiudere le gare quando si è in vantaggio. Guai a tenerle in bilico. I giocatori devono fare la loro parte, al pari del tecnico. Tutti devono essere consapevoli che indossano una maglia più pesante delle altre. E magari non è necessario essere ossessionati dalla vittoria, purché ci sia estrema determinazione nel cercarla. Per il presente e il futuro.