Crisi Juve, irrompe Elkann: Giuntoli e Scanavino a rapporto dal capo Exor

Chi chiedeva l'intervento di John Elkann viene accontentato: il capo della Exor per domani ha convocato un vertice con Giuntoli, Scanavino e gli altri vertici dirigenziali. Non si esclude la partecipazione anche di Motta all'incontro, come riporta il Corriere dello Sport. Tutto questo certifica, semmai ce ne fosse bisogno, la gravità del momento. A rischio al qualificazione in Champions League, vitale per proseguire il progetto e per raggiungere l'obiettivo di portare il bilancio in pareggio nel giro di un paio di anni. Altrimenti sarà inevitabile un drastico ridimensionamento. In primis mercato fortemente limitato, riscatti a rischio, come per esempio quelli di Kalulu e Conceicao, o lo stesso Kolo Muani, tre giocatori che invece farebbe sicuramente parte del futuro. Sta vacillando il connubio sostenibilità-competitività, più volte ribadito come elemento indispensabile per non perdere di vista la missione economico/finanziaria, senza intaccare quella sportiva.
Un altro fattore importante è legato al Fair Play Finanziario. Un altro bilancio con il segno meno, potrebbe provocare multe. "Vincere è l'unica cosa che conta" continua ad essere una sorta di mantra per i tifosi, ma il vecchio motto bonipertiano non è più compatibile con il calcio di oggi. Per questo innanzitutto, la Juve deve qualificarsi alla prossima Champions League, sinonimo di soldi. Tanti. Basti pensare che pur essendo uscita ai playoff ed aver fallito l'ingresso agli ottavi di finale, la società ha incassato una cifra intorno ai 63 milioni di euro. Il cambio di guida tecnica da Allegri a Motta non sta dando i frutti sperati. A nove giornate dalla fine del campionato, il quarto posto è a forte rischio, considerando che la Juve deve andare in casa di Roma, Bologna e Lazio, tre rivali per entrare nell'Europa più prestigiosa. Thiago nei giorni scorsi ha ricevuto la conferma, con una serie di indicazione da parte di Giuntoli. La sfida contro il Genoa rappresenta l'ultimo treno utile per salvare la panchina. A meno di colpi di scena nel vertice di domani.
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