Rampulla a RBN: “Di Gregorio-Perin alla pari. No a giudizi affrettati su Motta. Chiesa? Dipende dalla Juve”
Scatta ufficialmente oggi il raduno della Juve targata Thiago Motta, ma sarà a ranghi ridotti complici i giocatori che sono stati impegnati agli Europei e nella Copa America. Attesa l'ufficializzazione di Khephren Thuram, dopo le visite mediche sostenute ieri. Il giocatore ex Nizza è il secondo rinforzo a centrocampo dopo Douglas Luiz, possibile ora l'assalto a Koopmeiners. Sono quattro finora gli acquisti di Giuntoli, ci sono anche il giovanissimo Adzic e Di Gregorio, portiere prelevato dal Monza al posto di Szczesny, destinato all'addio. Chiesa vicino all'addio. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve è intervenuto Michelangelo Rampulla, nel decennio 1992-2002 secondo portiere dei bianconeri, con cui comunque ha totalizzato 99 presenze. Poi allenatore degli estremi difensori della Vecchia Signora.
Dunque Di Gregorio post Szczesny tra i pali. Il pensiero di Rampulla: “Credo abbia tutte le capacità per diventare un portiere ancora più completo. Se la Juve e il nuovo allenatore hanno scelto questo portiere evidentemente hanno in mente un certo tipo di gioco e Di Gregorio viene ritenuto adatto, nel Monza di Palladino era un elemento di fondamentale importanza. rispetto a chi dovrà essere titolare tra Perin e Di Gregorio credo dipenda anche dal carattere dei due giocatori. Riguardo a questo ruolo, sono convinto serva una gerarchia ben definita. Certo se poi chi gioca titolare non fa bene, bisogna cambiare, però non si può partire con il timore di sbagliare. Perin in questi anni ha dimostrato di essere affidabilissimo, un portiere da Juve, quindi si partirà alla pari. Poi certo deciderà l'allenatore chi dovrà scendere in campo dal primo minuto, la cosa fondamentale è che siamo di fronte a due buoni portieri. Su Thiago Motta: "Mi auguro sia da Juve. Sicuramente prima a La Spezia, poi a Bologna ha dimostrato di avere le idee chiare di come mettere in campo e far giocare una squadra, i risultati si sono visti, quindi potenzialmente l'italo-brasiliano è un allenatore da Juve. Si sbaglierebbe se venisse criticato nel caso in cui sbagliasse le prime partite perché non gli verrebbe dato il tempo di costruire”.
Nel podcast l'intervento integrale
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