Un gol di Kean per battere il Verona,il resto è noia.
C’è soltanto una differenza tra la Juventus dei primi mesi e questa: contro il Verona stasera non avremmo vinto. Il resto è noia, come cantava il Califfo, perché la squadra paga il ritorno dalle nazionali con la poca brillantezza dei singoli nei movimenti, la scarsa precisione negli stop e negli ultimi appoggi. Il Verona pressa, non ti concede respiro, gioca con la difesa alta e questo si sapeva. Le scelte di Allegri sono chiaramente indirizzate al turnover in vista della coppa Italia di martedì. Comincia con Kean e Milik che ritorna dallo stop per infortunio. In corsia De Sciglio e Cuadrado. A centrocampo Barrenechea preferito a Miretti.
Il primo tempo regala solo due piazzati di Cuadrado ( uno alto e uno deviato sulla traversa) casualmente mentre lo Stadium inneggia a DEL PIERO presente in tribuna. Nella ripresa stesso copione con la differenza che alla prima e forse unica verticalizzazione al limite dell’area avversaria Locatelli trova il varco dove si infila Kean per il gol che vale la vittoria. Il mister cambia Moise e Milik per Vlahovic e Di Maria ma la Juve non punge e non trova mai l’azione giusta per il raddoppio. Entra Kostic e qualche cross arriva ma ci pensano i suoi compagni a non sfruttarli mai. Bremer si divora un gol a porta vuota su sponda di Gatti e poi la solita sofferenza nel finale dove ci salva un miracolo di Tek su Lasagna. Chiudiamo con uno sprazzo di ottimismo pensando che stasera la Juve è a soli 4 punti dal quarto posto con una zavorra di meno 15 punti che ci hanno messo sulle spalle. Se vinciamo anche queste partite non ci sono limiti alla risalita in classifica.
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