La vittoria della Juventus sul Lecce ,vista dallo Stadium.
Il giorno della partita contro il Lecce comincia presto per i tifosi bianconeri: chi si fa il sangue amaro per le farneticazioni di ADL e chi ha viaggiato da molto lontano per raggiungere Torino partendo nella notte. Chissà quali pensieri attraversano la testa del tifoso juventino mentre macina chilometri, investendo tempo e denaro, per assistere alla partita della sua Juventus. Fa caldo, sembra finalmente primavera. Aprile, dolce dormire è terminato. Entriamo nel nostro mese, quello del 5 maggio e dei nostri innumerevoli titoli (38) e la squadra lo sa mentre scende le scale dello Stadium al ritmo di una musica dance mixata da Viviana Edera, fortissima ed altissima. C’è anche Kean che ritrova il suo posto in panchina accanto a Milk. Rabiot non convocato e lasciato a riposo, Paredes titolare. È tempo di Warm up: squadra in campo capitanata da Leonardo Bonucci alla sua 499 con la maglia della vecchia signora. Fagioli parla prima della partita “devo migliorare. Quello che sto facendo in campo è merito sia mio che della squadra ma non basta. Devo crescere perché ho commesso degli errori a Sassuolo e con il Napoli” beata gioventù che ha tanto tempo per imporsi. Vlahovic abbandona il campo per ultimo. Dopo 5 tentativi a vuoto, scalcia il pallone e corre negli spogliatoi. Allegri spiega la scelta di Bonucci che sta meglio “la sua qualità tecnica potrebbe servire oltre che la sua esperienza perché con il Lecce è una partita pesante”. Dusan invece “deve reagire e combattere per ritrovare il gol e la serenità. “ Tocca a DJ Nanà annunciare la formazione della Juventus in uno Stadium mezzo vuoto. I decibel si alzano al nome di Angel Di Maria su cui Max conta parecchio. Si canta l’inno prima di cominciare il match ma l’immagine globale con i posti vuoti non è delle migliori. Chi c’è fa quel che può.
La squadra compone il cerchio magico, si gioca! Leo si fa subito vedere con due anticipi, i tifosi gradiscono. Poi la Juve pasticcia, Il Lecce segna ma viene annullato per posizione irregolare. Il Var impiega due minuti per controllare anche un possibile rigore inesistente. Paredes perde palla e lo Stadium mugugna. Vlahovic non tiene i primi tre palloni, come al solito. Ci vogliono 7 minuti per assistere al primo tentativo della Juve con un pallonetto provato e non riuscito da Kostic su lancio di Bonucci. Di Maria apre un contrattacco che gli avanti non sfruttano bene. Si alza il coro Juve Juve dal settore Nord. Miretti si muove con troppa leggerezza, Fagioli con più cattiveria si guadagna un piazzato da 25 metri. Chi tira? Paredes e segnaaaaaaa. Incredibile amici, il primo gol juventino del campione del mondo regista sulla scena di casa. È il quarto gol su punizione della Juve in questo campionato. La Juve si esalta e Miretti viene anticipato di un soffio sottoporta dopo un velo di Dusan. I tifosi del Lecce (474) provano timidamente a sostenere la squadra. La Juve continua a sbagliare troppi palloni in uscita e Allegri comincia a sbraitare. Poi Di Maria, Fagioli e Miretti: tutto molto bello e soprattutto GOL: il primo con la maglia della Juventus per Fabio in serie A ma inutile. Il Var colpisce ancora, Fabio è in fuorigioco. De Sciglio si fa male mettendo male il piede su un tentativo di riconquista del pallone.
Cambio Juve: dentro Cuadrado. Mattia soffre in lacrime con le mani sul volto ed esce in barella. Applausi di vicinanza da parte di tutto lo stadio. Allegri voleva in campo l’esperienza, eccola: 304 presenze di Juan. Ma arriva il patatrac con Danilo che alza la mano e prende il pallone: rigore. Tira nell’angolino Ceesay e pareggia per il Lecce. L’espressione corrucciata di Danilo la dice lunga sul momento della Juve dove non ne va bene una. Al minuto 39 parte il solito coro (odio Liverpool) e dopo poco arriva uno splendido cross di Kostic: dopo 84 lunghissimi giorni esplode il mancino in GOL VLAHOVIC con grande cattiveria. L’abbraccio con cui Dusan stritola Kostic è persin commovente. Juve di nuovo avanti, ci siamo tolti un peso dalla testa. Il tempo di un corner con il colpo di testa a lato di Danilo e partono 4 minuti di recupero. Miretti ci prova ancora ma è nuovamente in fuorigioco. Il Lecce chiude in avanti il primo tempo ma la Juve va negli spogliatoi in vantaggio.
Inizia la ripresa senza cambi, tutti al loro posto anche i tifosi ritardatari che arrivano dai bar. Miretti tenta subito un contropiede ma invece che servire Vlahovic si prende una punizione sulla trequarti. Sugli sviluppi Fabio, con il movimento giusto, si trova davanti al portiere e si divora un gol clamoroso. Ora la Juve attacca da più parti e con tutti gli effettivi. Bonucci col classico lancione pesca Fagioli al limite dell’area leccese ma Nicolò pasticcia. Il tempo di una parata di Tek e siamo già dall’altra parte. Al minuto 54 Paredes commette fallo su Baschirotto e prende un cartellino sotto diffida: salterà Atalanta-Juve. L’impressione è che la Juve oggi vada a vincere ma il Lecce resta in partita e bisogna cercare di chiuderla. Occhio alle palle inattive che sono una specialità dei nostri avversari. Arriva il colpo di testa, per fortuna fuori, di Ceesay. Danilo ha voglia di rifarsi e da corner battuto da Paredes stampa un colpo di testa sul palo (sedicesimo in stagione della Juventus). Con esperienza Bonucci salta davanti a Banda da una battuta del Lecce in corner e sacrifica la sua arcata sopraccigliare. Ci vuole altro per fermare Leo che torna in campo. Venti minuti alla fine e Allegri inizia a pensare al cambio, viene richiamato Pogba che si toglie la pettorina tra i gridolini dello Stadium.
La Juve deve gestire meglio e ripartire e dunque dentro il polpo e Chiesa per Miretti e Di Maria. Nel frattempo, Bonucci indossa il turbante di Chiellini e si esalta alla Giorgione togliendo in scivolata un pallone pericoloso che arriva davanti a Szczesny. Dall’altra parte del campo Paredes ha la possibilità della doppietta ma tira fuori dal limite. È ancora Tek a salvare sul colpo di testa ravvicinato del solito Ceesay. Al pericolo scampato la Juve reagisce immediatamente col contropiede di Kostic che serve Pogba bravo a prendere punizione dal limite. Questa volta Paredes tira alto. Entra anche Locatelli con Gatti. La partita corre sul filo del rasoio con 5 minuti di recupero e si chiude su un’azione meravigliosa di Pogba forse atterrato in area di rigore ma l’arbitro non fischia e il Lecce si scatena negli ultimi due minuti verso la nostra area. La Juve resiste e vince. Tiriamo un sospiro di sollievo e ci prepariamo per lo scontro diretto di Bergamo.
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