la sconfitta della Juve in trasferta vista da casa
Derby d’Italia che vale una finale. L’opinione pubblica lo ha presentato come al solito: Iuliano-Ronaldo, Cuadrado violento e Juventus da sentenziare. C’è però una novità: Landucci cannibale a no, scusate dimenticavo, Arrighe dice che il Naples vince senza barare. Così per non farci mancare niente. I tifosi bianconeri iniziano a spazientirsi e crollano gli ascolti delle pay-Tv. Dopo tutte queste fesserie speriamo possa parlare il campo. La formazione bianconera non soddisfa i tifosi. Bonucci al centro della difesa che non gioca titolare dalla partita vinta contro la Sampdoria e Chiesa falso nove non convincono. È la prima volta che El Fideo parte da titolare a San Siro e speriamo faccia la differenza. Ci sono 6 italiani nella formazione ufficiale e basterebbe già questo per essere degli anomali in questo sistema calcio. Francesco Calvo nel prepartita resta cauto “il bilancio lo facciamo a fine stagione” e sulle sentenze dei giornali riguardo all’Uefa le chiama giustamente “indiscrezioni”. Settantacinquemila presenti al Meazza compreso i nostri tifosi nel settore ospiti più quelli davanti la Tv e quelli in ascolto su Radio Bianconera. Ci siamo, partiti, le scelte sono fatte e non si torna indietro. Pronti, via e Perin sbaglia il rinvio ma i nostri sostenitori incitano la squadra. Al primo contatto Bremer-Barella scattano le solite proteste dalla panchina nerazzurra che, come al solito, chiede i gialli. In telecronaca dicono di stare sereni che al massimo è giallo dai, mica vorranno il rosso: partiamo bene. Dopo un contrasto di Rabiot scatta la protesta di Inzaghi. Ma non eravamo noi quelli agitati? Allegri chiama dopo dieci minuti la difesa a quattro e il guardalinee si inventa un corner per gli altri. Giochiamo uomo su uomo per cercare di metterli in difficoltà ma ci perdiamo l’imbucata di Di Marco che li porta in vantaggio: Kostic lo tiene in gioco. Proviamo a reagire con due corner ma non abbiamo un centravanti in area. Locatelli e De Sciglio regalano palloni pericolosi perché loro pressano e noi no. Ci vorrebbe un guizzo magari di chi non ti aspetti. Ecco il cross improvviso e il colpo di testa di De Sciglio fuori di poco ma non basta.
Giochiamo con troppa leggerezza e non riusciamo a fare un‘azione sicura palla a terra. Poi si abbassano loro e il nostro possesso porta Kostic alla conclusione con il destro parata in corner da Onana. Vedi che si può fare, dai crediamoci. Rabiot recupera un pallone ma esagera, Perin para su Lautaro. Capita una cosa strana, siamo in 5 a centrocampo ma veniamo regolarmente saltati. Finiamo sotto di un gol il primo tempo concedendo poco e creando ancora meno. I tifosi si meritano decisamente di più. Chiesa ha toccatosolo 8 palloni a dimostrazione che offensivamente il nostro gioco è pressoché nullo. Cambio a inizio secondo tempo con Milik che prende il posto di Kostic. Ora abbiamo il centravanti con Di Maria e Chiesa al loro posto a dimostrazione che la formazione iniziale non è stata azzeccata. Subito una girata alta di Miretti che sembra essere in partita e poi quello di Locatelli. La Juve è finalmente scesa in campo. Locatelli prende il cartellino, non è tra i diffidati, al momento non ci interessa. Dobbiamo accelerare il movimento del pallone, siamo ancora troppo lenti. Allegri dopo un’ora toglie Manuel e concede una nuova chance in regia a Leandro Paredes,il pubblico mugugna. Rischiamo di brutto su un contropiede con Lautaro che non arriva sul pallone. Dentro Danilo per Bonucci che esce dal campo discutendo. Perin vuole prendere un voto alto e salva sulla conclusione ravvicinata di Mkhitaryan. La Juve ci prova con Di Maria, debole e gli ultimi dieci minuti tocca a Pogba con una sorta di 4-2-3-1. Succede poco o nulla e la Juventus esce dalla coppa Italia per colpa sua.
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