Le Contropagelle di Milan-Juve, a cura di Marco Edoardo Sanfelici

Le Contropagelle di Milan-Juve, a cura di Marco Edoardo SanfeliciTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 23:00Altre notizie
di Alessia Mingione

DI GREGORIO  6  Quando Giuntoli lo ha ingaggiato, immagino che non l’abbia convinto dicendogli che avrebbe passato intere partite senza mai vedere lo straccio di un pallone. Però va così e se ne giova. Anche contro il Milan la palla più pericolosa arriva al 95° su colpo di testa telefonato di Theo Hernandez, abbrancato e tenuto per terra in attesa che anche per l’arbitro Chiffi i 3 minuti di recupero, della durata di 6, finissero. 

SAVONA  7  Partita di sostanza e di valore tecnico. Il ragazzo sta crescendo come nessun altro giovane (Yildiz compreso) e la fascia destra della difesa bianconera non conosce cedimenti. Dalla sua parte sosta un tale Rafa Leao, che scivola verso il centro per assaggiare il sapore del pallone, perché a lato non c’è trippa. Nicolò non butta mai via una palla e quando si porta avanti non lo fa con timore. Avanti così, ragazzo! (DANILO  S.V.  Cambio certificato dal referto, in campo non si nota)

KALULU  6,5  Partita dell’ex e, a giudicare dalle reciproche prestazioni, meno male per lui. Non è poi nemmeno tanto impegnato, se si eccettua un grande intervento a tre quarti di campo nella metà campo juventina, per rintuzzare di giustezza una proiezione di Reijnders. Dà sicurezza e concretezza.

GATTI  7  Dopo 20 secondi combina un “casotto” non recuperando una palla passatagli da Savona. Fine delle distrazioni: da quel momento la sua gara decolla e non concede più nulla a chiunque si presenti in maglia rossonera. Anzi, lo spazio che il “falso nueve” crea a chi si inserisce, gli procura anche la possibilità di andare al tiro, ma non è la sua vocazione. E’ un altro elemento che, al netto degli infortuni, deve esserci sempre.

CAMBIASO  6,5  Partita di grande intelligenza da parte di una certezza ormai conclamata. Primo tempo da quasi migliore in campo, tagliando e cucendo come le nostre care mamme, le trame milaniste e juventine. Una volta pro e una contro. Poi all’inizio della ripresa, dopo un contrasto fortuito, incomincia a toccarsi il ginocchio sinistro, dando il la a due reazioni: lo snocciolamento degli epiteti più impronunciabili nella curva bianconera e la fibrillazione in panchina. Andrea però è una pellaccia dura e stringendo i denti, finisce la gara controllando le incursioni milaniste, se non può correre a testa alta come agli inizi. Da apprezzare.

McKENNIE  6  Votato al lavoro oscuro e tanto “sporco” che più “sporco” non si può. Esce talvolta col palleggio da assembramenti in mezzo al campo, ma il suo filtro modera le ripartenze avversarie. Questo deve fare e questo fa. (FAGIOLI  S.V.  Azzardo Thiago, ma il Milan ha finito le cartucce)

LOCATELLI  6  Alla vigilia sperava di bissare l’incontro dello scorso anno, quando un suo goal diede la vittoria ai “nostri”. Si attesta in mezzo a dirigere il traffico e a impedire quello dei padroni di casa. Si adopera e si sacrifica, in una partita brutta e spigolosa. Talvolta si deve soggiacere alla Ragion di Stato.

THURAM  6  Se abbandonasse la propensione a giocare in pantofole, diventerebbe micidiale. Non perde un contrasto fisico che uno, ma i problemi iniziano quando ha vinto i duelli. Porta palla troppo e la velocità di esecuzione è del livello del campionato mondiale dei bradipi. Peccato, perché il giocatore c’è e si fa sentire.

CONCEICAO  5,5  Se qualche volta è stato più fumo che arrosto, a Milano è solo fumo. Thiaw lo annulla e non lo fa mai arrivare in fondo. Spesso viene raddoppiato e forse andrebbe sostituito prima (WEAH   S.V. Gioca 10 minuti o poco più. Un paio di rincorse, un paio di palloni e la partita termina. La butto lì, se entrasse all’intervallo, magari potrebbe risultare molto più efficace, ma non alleno la Juve)

KOOPMEINERS  5  Diavolo di un Gasperini, ci ha inviato il sosia di Koopmeiners ed ha nascosto quello vero. Già si gioca senza punta, ma anche senza centrale avanzato è francamente troppo. Ripiega sulle fasce, ma a 60 metri dalla porta di Maignan. Cicca l’unico pallone che gli arriva in area e “ciao Ninetta”. Unica palla al bacio la porge a Yildiz in profondità, ma il turchetto ci arriva con comodo e buonanotte ai suonatori.

YILDIZ  6,5  Premio la continua e costante ricerca della superiorità numerica, che spesso si va a prendere contro l’armadio Emerson Royal. Se però dò retta alle corse di 50 metri senza passare il pallone al compagno smarcato o l’estrema lentezza di fabbrica nel raggiungere i palloni in profondità, mi viene da non dargli la sufficienza. Non basta dribblare a tutti i costi, occorre anche avere visione di gioco e scappare in anticipo, se non si è Speedy Gonzales.  (MBANGULA  S.V.  Per dare ossigeno al turchetto)

THIAGO MOTTA  6,5  Porta a casa la pelle e va bene. Eppure mi assalgono i dubbi. Di  fronte alla relativa pericolosità del Milan, non era forse il caso di tentare qualcosa per portare a casa pelle e palle (del diavolo!)? Le assenze sono tante e a momenti si aggiungeva Cambiaso...  Certo, avere solo 5 giocatori di movimento in panchina è desolante, ma non è che i sostituti rossoneri abbiano fatto la differenza. Questo pareggio sa di incompiuto, come tutti gli altri ad eccezione del 4 a 4 contro l’Inter. Quando Motta deciderà di rischiare, forse qualche partita verrà persa, ma qualche altra si vincerà e alla fine del conteggio ci si troverà con più punti in classifica. Gli obbiettivi si raggiungono facendo punti e non pareggi. Dice: il Milan ha sicuramente più rimpianti. E chissenefrega! Intanto le altre se ne vanno e siccome sono 5, diventa difficile rimontarle. Perchè, checchenedica qualche sbiadito tifoso della mutua, la Juve parte per vincere tutto ad ogni inizio di stagione. Anche in pieno rivolgimento. Altrimenti non è più Juve. Come spesso mi sovviene di pensare.