George Weah: "Orgoglioso di Timothy, il tempo è dalla sua parte”
In un’intervista rilasciata a SportWeek, l'ex fuoriclasse del Milan, tifosissimo della Juventus e attuale presidente della Liberia, George Weah, ha parlato del figlio Timothy, tracciando un bilancio sul suo percorso sportivo e sulla crescita che può ancora raggiungere.
“Siamo tutti molto fieri di lui”, ha esordito Weah. “Non solo io, ma anche George Junior, il mio primogenito, che purtroppo ha dovuto abbandonare il calcio per i troppi infortuni. Ognuno deve trovare la propria strada, e io non ho mai imposto nulla ai miei figli. Ho lasciato che scegliessero liberamente, con l’aiuto di Dio. Sono ragazzi in gamba, e io sono un padre orgoglioso”.
Parlando dell’esperienza di Timothy in Italia, Weah ha sottolineato l’importanza del lavoro sotto la guida di Thiago Motta: “Può crescere molto, soprattutto a livello tattico e di personalità. Mi piacciono i giocatori di fantasia, ma ho sempre detto a Timothy di rispettare le regole, di essere disciplinato e paziente. Se lavori sodo, il tuo momento arriva. È giovane e ha ancora ampi margini di miglioramento, ma so che si fida del suo allenatore e si trova bene con i compagni. Questo è fondamentale”. Weah ha poi fatto un parallelo con la sua carriera, ricordando come il tempo giochi un ruolo decisivo: “Io ho cominciato a esprimermi al meglio a 25-26 anni. Quando sono arrivato al Milan e ho sbagliato un rigore alla prima partita, tutti mi davano per scarso. Berlusconi mi difese e mi spinse anche a entrare in politica. Gli sarò sempre grato per questo”.
Con il tempo dalla sua parte e una guida solida, Timothy può ambire a scrivere un capitolo importante della sua carriera, seguendo le orme del padre senza esserne schiacciato.
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