Arrivabene su Vlahovic: "A giugno non saremmo riusciti a portarlo a Torino"
Nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Maurizio Arrivabene spiega l'affare Vlahovic con semplicità. "Attorno a Dusan c’erano dei movimenti, in particolare di club stranieri. Abbiamo considerato che se ci fossimo spinti fino a giugno probabilmente non saremmo risultati competitivi nella sempre meno ipotetica asta con inglesi e spagnoli. Abbiamo verificato se ci fossero le condizioni per prenderlo subito, individuato le eventuali uscite in grado non dico di pareggiare l’investimento ma di renderlo sostenibile e nel preciso momento in cui i conti sono tornati abbiamo esposto il piano a Andrea e subito dopo al CdA, che l’ha autorizzato. I passaggi successivi sono stati l’incontro con Joe Barone, al quale abbiamo presentato l’offerta scritta, e poi, ottenuto il sì della Fiorentina, quello con gli agenti di Dusan”.
Esisteva già l’accordo con gli agenti del calciatore?
“Non è affatto vero, questo è un falso assoluto. Siamo un’azienda quotata e non ci possiamo permettere stravaganze. Ci siamo mossi soltanto dopo aver ottenuto il placet della Fiorentina. Abbiamo rischiato di finire sotto ricatto, certo, ma eravamo forti del consenso del giocatore che voleva solo la Juve. Tutto è stato fatto con la massima trasparenza secondo le regole”.
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