Schira a RBN: ''Thiago Motta? Ha doti da predestinato. Su Allegri...''

Schira a RBN: ''Thiago Motta? Ha doti da predestinato. Su Allegri...''TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 21 marzo 2024, 00:30Primo piano
di Alessia Mingione
Temi bollenti di mercato: Allegri si, Allegri no? E Thiago Motta? Tutte le news riportate da Nicolò Schira a Radio Bianconera

Nel corso del programma ''2 in Bianconero'' di Radio Bianconera, i due conduttori Vincenzo Marangio e Alessandro Santarelli, hanno avuto il piacere di avere come ospite il giornalista ed esperto di mercato Nicolò Schira. Durante la piacevole conversazione, non sono mancati i temi relativi al futuro della panchina della Juventus e da quanto si evince, la società bianconera medita senza dare troppo nell'occhio e le decisioni cruente arriveranno prossimamente. Di seguito, l'intervista integrale.

Nella Juventus non c’è un’unità di intenti societari. C’è la corrente che ti dice che l’allenatore c’è e se si vuole prendere Koopmeiners o fare un mercato sostenibile fino al pareggio di bilancio, si va avanti così. L’altra corrente dice che si vuole cambiare l’allenatore però i soldi che si vanno a perdere comportano la rinuncia a Koopmeiners. È questo lo scenario e quale pensi sia più attuabile?

''Credo che la palla ce l’avrà John Elkann, le strade dal punto di vista tecnico sono che la Juventus ragiona sul fatto che dopo tanti anni un ciclo possa essere chiuso e ciò non vuol dire che Allegri ha fatto bene o male. C’è la possibilità di aprire un nuovo ciclo con un allenatore più giovane ed è chiaro che se la Juve individua in Thiago Motta quello che risponde a tanti cliché che servono alla Juve, perché è chiaro che si manda via Allegri per prendere uno che costa più o meno di lui. Si cerca di prendere qualcuno che costi meno, uno più giovane con cui iniziare un nuovo ciclo e costruire un percorso. È chiaro però che non tutti in società ha questa visione perché chi ragiona da un punto di vista tecnico, sia invogliato in questa direzione, mentre chi ragiona in termini di numeri, conti e bilanci, dice: “Se io mando via Allegri, lui non fa la risoluzione, non rinuncia ai soldi che ha sul contratto”, perciò se devo prendere un allenatore, devo pagarlo, fargli almeno due anni di contratto, devo prendere uno staff, quindi almeno 20 milioni è il costo degli allenatori ed effettivamente non sono pochi, perciò la palla passa al proprietario perché se questo dice che va bene cambiare perché in qualche modo si fa, allora la Juve cambia pagina, contatta Thiago Motta, parla con chi di dovere e pensa a fare la svolta. Se invece il discorso è prettamente economico, vai avanti con Allegri un altro anno fino alla fine del contratto. La strada oggi è quella ma non è una strada che verrà decisa da Giuntoli, Calvo, Scanavino, ma dal proprietario''.

È normale ancora che ad oggi, 20 marzo, ci siano queste correnti di pensiero?

È normale perché al Milan c’è la stessa situazione, non si sa se rimarrà Pioli, ma anche al Chelsea con Pochettino. Però cosa fai? Prendi un altro allenatore? Questo periodo è quello delle riflessioni. Se tu mi facessi questa domanda al 20 di maggio ti direi che è tardi. Questo è il periodo in cui si tirano le somme. Nel marzo 2001 la Juve di Moggi faceva le riflessioni con Ancelotti scegliendo direttamente Marcello Lippi. La tempistica delle riflessioni è giusta e i risultati stanno dando spazio ad una o ad un’altra corrente. Se la Juve se la stesse giocando ancora per lo scudetto, chi puntava per il cambio allenatore, non avrebbe avuto voce in capitolo. Gli ultimi due mesi della Juve hanno fatto riaprire il tema perché sono riemerse problematiche, criticità che c’erano già state in passato e che in qualche modo si erano messe da parte''. 

Il profilo tecnico alternativo è già pronto da quello che sai?

''La Juve cambia se decide di prendere un allenatore giovane e da quelli proposti, quello che si è studiato di più e piaciuto di più, è Thiago Motta perché sta dimostrando cose superiori rispetto a Palladino che lavora in una piazza con un ombrello come quello di Galliani che protegge quando arrivano risultati negativi. L’essere moderno di Motta è il non essere manicheo, quindi ha quella varietà di gamma di moduli che ti rende un grande allenatore. Anche Lippi cambiava spesso modulo perché una grande squadra deve saper giostrare e Motta dimostra di avere doti da predestinato. Prende il Bologna dalla morte di Mihajlović, lo riprende e lo porta 4º in classifica''. 

Nelle anime ricorrenti della società, c’è qualcuno che vorrebbe riportare Antonio Conte?

“Conte piace sempre, qualcuno ci ha già lavorato, ma lui è impegnativo, ha dei costi importanti. Tra l’altro richiede dei calciatori che attualmente, per via della questione bilanci, diventa complicato. Conte ha detto anche nelle ultime interviste che non vuole più lottare per un piazzamento, ma per vincere e per vincere la Juve ha bisogno di rinforzi. È vero che uno dice: “Cambio l’allenatore e posso migliorare”, sicuramente qualche giocatore migliora ma in generale bisogna mettere dentro 3/4 titolari e non è facile. Se tu apri un nuovo progetto, puoi costruire con un po’ meno pressioni. Conte è uno che viene per vincere subito, però ci vogliono degli investimenti che tardano ad arrivare”.

Su Giuntoli, quanto può fare al caso Juve?

“Giuntoli è arrivato in un momento di mercato dove sapeva che la Juve non avrebbe fatto nulla. È molto bravo, ma serve pazienza, ecco perché se apri un nuovo ciclo, Giuntoli diventa adatto al suo operando, perché Allegri ha vinto tanto con giocatori nel pieno della loro carriera. Se tu dai all’Inter Allegri, lui vincerebbe perché è una squadra finita che gestisce in settimana, mette in campo e arrivano i risultati. Se prendi giocatori giovani, il lavoro è diverso, di ricostruzione. Ci sono allenatori gestori, vincenti come Capello, ci sono coloro che fanno un lavoro diverso sul campo come Sacchi”.

Dobbiamo prendere in considerazione il fatto che Allegri possa restare anche l’anno prossimo?

“Secondo me la panchina della Juve è una poltrona per due. Allegri non si dimette, lui dice che ha fatto bene, l’obiettivo è piazzarsi tra le prime quattro e lui ci arriverà, vediamo cosa succede in Coppa Italia e a parte questo non rinuncia al contratto, quindi resta. Nell’area tecnica sono state fatte riflessioni importanti, il preferito con cui si sono avviati contatti è Motta, però ritorna sempre il discorso sul pagare due allenatori. Il proprietario dall’alto deve dare una linea, infatti quando ci sarà la riunione prossimamente, ci saranno risposte. Oggi, la Juve, vedendo i nomi che sta seguendo, segue due filosofie diverse”.