Stavano preparando un altro trappolone alla Juventus

Stavano preparando un altro trappolone alla Juventus
Ieri alle 00:01Editoriale
di Mirko Nicolino
Dal dossieraggio illegale spuntano nuove indiscrezioni: oltre 200 mila accessi abusivi al sistema: ecco perché spiavano Agnelli, Allegri e CR7

Lo scandalo dossieraggio illegale si allarga, come riferiscono oggi i principali quotidiani italiani e pare che il superprocuratore Cantone abbia a disposizione ora oltre 200 mila accessi e non le poche centinaia di cui si parlava all’inizio. Nella prima fase dell’inchiesta era noto lo spionaggio non autorizzato da alcuno su oltre 170 Vip, ma l’elenco è destinato inevitabilmente ad allargarsi. Tra le persone oggetto di dossier aggio illegale anche politici, imprenditori, calciatori, dirigenti e allenatori e guarda caso sono stati spiati i conti dell’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli, dell’allenatore Massimiliano Allegri e del centravanti Cristiano Ronaldo.

La domanda che ci si fa da mesi, visto che nell’inchiesta sono coinvolti anche colleghi giornalisti che pare avessero “suggerito” alcuni dossier per poter costruire delle inchieste sulle rispettive testate, è quale sia la regia di questo dossieraggio. E siccome a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina, dobbiamo anche comprendere il popolo dei tifosi bianconeri che temono che la regia sia sempre la stessa, ovvero quei poteri che non accettano il successo di una società e cerchino sempre di danneggiarla tramite mezzi che non sono quelli meramente tecnici, ovvero il confronto sul rettangolo verde.

Non è nemmeno singolare, infatti, che questo dossier aggio avvenga nei mesi concitati in cui l’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, avvia una battaglia contro il sistema internazionale di FIFA e UEFA lanciando assieme ad altri la cosiddetta Superlega. Nei giorni scorsi, a svelare cosa successe allora è stato il presidente della Liga, Tebas, che senza mezzi termini ha ammesso che si è cercato di bloccare la nuova competizione minacciando federazioni, club e calciatori in maniera “illegale”, poiché si era a conoscenza del fatto di non poter minacciare alcuna sanzione, come poi sancito anche dalla Corte di Giustizia Europea.

Inoltre, lo stesso Tebas ha ammesso di aver lavorato per creare “una bolla”, ovvero sollevare il sentimento popolare di quei poveri fessi che hanno davvero pensato che la contrapposizione fosse tra “calcio del popolo” e “calcio dei ricchi”. Sta di fatto che proprio durante quelle settimane concitate si avviò un nuovo processo sportivo ai danni della Juve, basato su fatti che fino a quell’epoca erano stati sempre bypassati come le plusvalenze. Grazie al lavoro della solerte procura di Torino, con competente a indagare tra l’altro, visto che il processo si terrà prima o poi a Roma, delle normalissime chat divennero la prova provata di illeciti sportivi, mentre un foglio A4 con degli scarabocchi si è tramutato nel “libro nero di Paratici”.

L’obiettivo era quello di mettere in piedi una nuova farsa ai danni della solita società, ma il target è stato centrato in parte, visto che non si è riusciti ad addivenire a una nuova retrocessione, limitandosi a un anno senza coppe europee e a un danno economico di circa 150 milioni di euro. Quello che è successo dopo è storia e seppur ci vorrà ancora del tempo, piano piano tutte le tessere andranno al loro posto. A Roma si stabilirà tra un bel po’ di anni in via definitiva (circa 20235) se davvero in questi anni la Juve abbia modificato le fatture a penna, mentre a Perugia ci diranno chi ha spiato i tesserati bianconeri e per quali scopi. In Europa, infine, Agnelli, Arrivabene e Giraudo avranno risposta definitiva sul funzionamento della giustizia sportiva italiana ed è lì che potrebbe crollare il castello più alto.