La nuova Juventus non può prescindere da Pogba
Allegri sta pensando alla svolta tattica, ma la nuova Juventus non potrà prescindere da Pogba. Giocatore di qualità superiore alla media e termometro emotivo della squadra. Per tutta la stagione abbiamo visto la linea difensiva a tre, declinata in un 3-5-2, il più delle volte in realtà 3-5-1-1, con Miretti in qualche occasione e poi Di Maria solitamente a supporto del terminale. Un atteggiamento in parte obbligato dalla e tante assenze, fermo restando l'affidabilità soprattutto a livello di compattezza e solidità proprio del reparto arretrato. Al momento i bianconeri hanno la seconda migliore difesa insieme alla Lazio, con 19 gol incassati, di cui 5 nella sfida contro il Napoli, primo anche in questo caso con solo 15 reti al passivo. La Juve deve fare il salto di qualità in attacco, ora quinto, ancxhe in questo caso con i biancocelesti di Sarri, a quota 40.
Serve un cambio più o meno radicale. In realtà sarebbe il ritorno all'idea originaria di Allegri, fermato dai numerosi infortuni. L'ipotesi 4-3-3 torna prepotentemente alla ribalta. Danilo tornerebbe terzino destro, sperando nel recupero di Bonucci come centrale in coippia con Bremer, Alex Sandro ovviamente terzino sinistro. Come detto però, serve Pogba al top. Il francese, con Locatelli e il connazionale Rabiot formerebbe una mediana in grado di supportare l'attacco dei sogni: Di Maria-Vlahovic-Chiesa. E' chiaro che in questo caso qualcuno sarebbe tagliato fuori, per esempio Kostic, in questo momento uno dei più in forma, come lo stesso Fagioli. Entrambi rappresenterebbero ottime alternative. L'altra opzione tattica è a vocazione più offensiva, quel 4-2-3-1 che fu una delle svolte del primo Allegri, il 22 gennaio 2017 in casa della Lazio. In questo caso l'altro a rimetterci sarebbe Locatelli perché immaginiamo un centrocampo tutto transalpino Pogba-Rabiot. Sulla trequarti davanti a Vlahovic con Di Maria e Chiesa, ci sarebbe Cuadrado, anche perché garantirebbe la fase di non possesso. Per il momento restiamo nel campo delle ipotesi. Una sola certezza: senza il migliore Pogba niente rivoluzione tattica.
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