Morata alla Juve, da suggestione può diventare possibilità concreta

L'amore di Morata per la Juve è cosa fin troppo nota, come la sua voglia di vestire per la terza volta la maglia bianconera. E magari chiudere la carriera a Torino (dove peraltro ha ancora una casa), ne sarebbero felici anche i suoi bambini, tifosi di questi colori. Per questo due di loro e mamma Alice, qualche mese fa a Madrid sono stati aggrediti verbalmente da alcune persone solo perché indossavano la maglia di Madama. Non sono casuali le parole di Alvaro dal ritiro della Nazionale: “La cosa più semplice per me è andare all'estero, ci pensavo già la scorsa estate”. Questo il problema di natura ambientale. Poi c'è quello legato alla sua esperienza calcistica: “Pensavo di vincere qui, ma non resto all'Atletico per fare panchina”. Il giocatore dunque si mette sul mercato e se dovessimo azzardare la traduzione del suo pensiero, potremmo dire: “Juve, io ci sono. Riprendimi”.

Complice la doppia esperienza passata (2014-2016 e 2020-2022), Morata conosce bene la Juve e il suo ambiente. Tra il volere e il fare, però, ci sono di mezzo una serie di questioni. Intanto i bianconeri dovrebbero cedere qualcuno in attacco e Kean è l'indiziato numero uno, senza dimenticare Milik. Moise gioca nello stesso ruolo dello spagnolo e potrebbe tornare di nuovo in orbita Atletico dopo averlo sfiorato a gennaio, anche se piace a diversi club (Fiorentina, Bologna, Parma). Ipotesi scambio dunque possibile: per l'ex Everton la Juve chiede tra i 15 e i 20 milioni, la clausola rescissoria per prendere Morata è di 15. Semmai il nodo sarebbe legato all'ingaggio di Alvaro. Attualmente l'attaccante iberico (per il quale ha fatto un sondaggio anche la Roma), guadagna 5 milioni netti a stagione, ma pur di sposare per la terza volta la Juve sarebbe disposto ad abbassarsi lo stipendio, come del resto fece nel 2020. Molti tifosi bianconeri sarebbero contenti del Morata ter. Nel caso, l'ultima parola spetterebbe a Thiago Motta.