Chiesa: "Sono tornato il giocatore che ero prima dell'infortunio, ora punto a migliorarmi"

Chiesa: "Sono tornato il giocatore che ero prima dell'infortunio, ora punto a migliorarmi"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 19 giugno 2024, 17:12Primo piano
di Alessio Tufano
Intervistato da France Football, il 7 della Juventus ha ripercorso la sua carriera ma ha anche raccontato aneddoti legati alla sua vita fuori dal campo

In un'intervista rilasciata a France Football, Federico Chiesa ha parlato della sua carriera nel mondo del calcio ma più in generale della sua vita, legata a doppio filo al rettangolo verde

CHIESA BAMBINO E LO SPAVENTOSO BUFFON - "Sono cresciuto seguendo le gesta di mio papà e indossando le maglie delle squadre per le quali lui giocava. Ho una foto di me in braccio a lui al Tardini, ai tempi in cui giocava a Parma. Ero troppo piccolo per ricordare quel periodo, ma lui mi racconta che un giorno Gigi Buffon è venuto a casa nostra ed io rimasi terrorizzato da questo ragazzone con quello sguardo e i capelli ritti, mi mise talmente tanta paura da farmi scoppiare a piangere".

IL RAPPORTO CON VLAHOVIC E I COMPAGNI TOP - Una volta cresciuto, Chiesa ha avuto compagni ed avversari fortissimi: "Adoro condividere il reparto con Dusan, che è un giocatore eccezionale oltre ad essere un amico. Ho avuto la fortuna di giocare con tantissimi campioni, da Ronaldo a Dybala, da Muriel a Saponara ed Ilicic, ma uno di quelli che maggiormente mi ha impressionato è stato Franck Ribery, un fuoriclasse e un uomo spogliatoio capace di portare al gruppo tanta serenità ed allegria, sempre sorridente e granitico mentalmente. Dal punto di vista tecnico lui e Dybala sono i più forti che abbia mai visto con i miei occhi".

L'INFORTUNIO ORMAI ALLE SPALLE - Il 7 della Juventus ha ricordato poi i tempi bui dell'infortunio: "Ha rallentato indubbiamente la mia carriera ma mi ha anche insegnato tanto ed ha cambiato il mio modo di approcciarmi al campo. Se prima ero più impulsivo, adesso ho imparato ad essere maggiormente riflessivo, senza intaccare però la mia velocità ed oggi posso dire di essere tornato quasi al livello che avevo prima di quel brutto stop, adesso sono pronto a diventare ancora più forte, perchè i fuoriclasse sfruttano la determinazione e la forza mentale per superare le difficoltà e grazie a queste migliorarsi".