Analisi tattica Juventus-Roma: la via del gol si è persa per questo

Analisi tattica Juventus-Roma: la via del gol si è persa per questoTUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 5 settembre 2024, 07:24Primo piano
di Nerino Stravato
Il pareggio a reti bianche dell’Allianz Stadium di Torino tra le squadre guidate dai due ex compagni di nazionale Thiago Motta e Daniele De Rossi

 Dopo due prestazioni entusiasmanti con sei gol all’attivo e zero subiti, arriva il primo stop stagionale della Vecchia Signora. Lo 0-0 maturato domenica sera all’Allianz Stadium è figlio di una partita a scacchi tra i due allenatori, con pochissime occasioni da una parte e dall’altra.

SISTEMA DI GIOCO E FASE DI NON POSSESSO

La Juventus parte con lo stesso identico 1-4-2-3-1 che ha proposto a Verona e che, in fase di non possesso, diventa un 1-4-4-2: Locatelli risulta sempre fondamentale, visto che va ad assorbire i movimenti di Soule. A differenza delle due precedenti giornate, la Juventus non aggredisce alta la prima fase di costruzione del giallorossi, ma preferisce aspettare dietro la linea del pallone cercando di intercettare per poi ripartire.
Nei primi 20 minuti della partita questo atteggiamento dà fiducia agli uomini di De Rossi, che tengono più il possesso senza però creare dei veri pericoli dalle parti di Di Gregorio.
Nella ripresa Thiago Motta cerca di far cambiare atteggiamento alla squadra. Inserisce forze fresche (Koopmeiners e Conceição su tutti) e alza il baricentro, cercando un'aggressione più alta nei confronti della squadra avversaria. La Juventus acquisisce il dominio del gioco e mette alle corde la Roma fino a circa 10 minuti dalla fine, quando De Rossi cambia assetto e passa all’1-3-5-2: Kone infoltisce il centrocampo, mentre Angeliño si posiziona come centrale di sinistra della linea a 3. Con questo cambio di sistema la Roma mette in difficoltà i bianconeri e proprio con lo spagnolo va vicino al gol da fuori area. Angeliño si inserisce tra le linee e trova lo spazio giusto per far partire una rasoiata che sfiora il palo alla sinistra dell’estremo difensore juventino.

FASE DI POSSESSO 
Nella prima frazione di gioco la Juventus riesce poco a sviluppare e creare occasioni pericolose. Il merito va attribuito sia alla disposizione tattica della Roma: i giallorossi scelgono di difendere molto bassi, andando a chiudere tutte le linee di passaggio e facendo molta densità al centro nella propria metà campo. Gli unici che hanno spazio quando la Juventus ha il possesso, con la Roma schierata dietro, sono i due terzini, Cabal e Savona. Per provare a scardinare la linea difensiva giallorossa Thiago Motta chiede a Yildiz di "galleggiare" tra la fascia destra e quella sinistra, in modo da creare potenziali 2 contro 1 da sfruttare. Proprio questa soluzione porta al 41' Vlahovic alla conclusione più pericolosa del match: lo scambio sulla corsia di sinistra tra Yildiz e Mbangula consente al turco di proporre al centro una palla rasoterra, che Dusan calcia di interno: Svilar è costretto a compiere un grande intervento. La Juventus, però, manca spesso tecnicamente. Nel primo tempo, quando riesce a conquistare il pallone per partire in contropiede, commette troppi errori nei controlli e nei passaggi, diventati buoni per i giallorossi. Nella ripresa, come già detto, l’ingresso dei nuovi innesti del mercato e l’atteggiamento più aggressivo per recuperare la palla alta, porta la Juve ad avere più possesso della sfera. Motta riparte da un 1-4-2-3-1 con Koopmeiners che si muove da trequartista quasi in affianco a Vlahovic, Yildiz agisce sulla sinistra, Conceição si mette in moto sulla destra, mente Cambiaso si abbassa sulla linea dei 4 al posto di Cabal. Il portoghese, figlio d'arte, sembra essere il più propositivo nei duelli, creando le situazioni più interessanti. Purtroppo anche qui, la carenza nella precisione negli ultimi 30 metri, porta a non avere grandi occasioni per sbloccare la partita. Da segnalare l’ingresso dell’ex viola Nico Gonzalez a 10 minuti dalla fine. Non tanto per l’apporto alla partita, visto anche il poco minutaggio, ma quanto per la posizione in campo che gli ha assegnato il tecnico italo-brasiliano. Entrato all’83', viene proposto nel ruolo di prima punta, posizione ricoperta ai tempi dello Stoccarda. La sensazione che non sarà solo l’idea di una sera è forte, visto anche l’idea delle caratteristiche che deve avere la prima punta nella visione del calcio di Motta

CONCLUSIONI 

Il pareggio a reti bianche, maturato domenica sera, non ha lasciato le stesse sensazioni di entusiasmo, emerse dopo le prime due prestazioni dei ragazzi di Thiago Motta. Sicuramente l’avversario era di un livello superiore, ma la sensazione è che la precisione nelle giocate, ammirata nelle uscite precedenti, sia mancata. L’auspicio è che, dopo la sosta per le Nazionali, ritorni, così come i pezzi da 90 del mercato del direttore Giuntoli siano più inseriti e possano alzare ancor di più il livello della formazione bianconera.